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Il linguaggio nella visita medica: le frasi per la compliance

Il linguaggio del medico ha un forte impatto sulla compliance e un notevole effetto placebo.

Il linguaggio del medico ha sempre un forte effetto sulla compliance, talvolta persino in negativo.
Ci sono però alcune frasi, alcune domande ad hoc, che possono essere particolarmente utili per stimolare una maggiore compliance da parte del paziente.
Va anche ricordato che ciascuno di noi ha reazioni personali specifiche, legate alla propria mappa del mondo, quindi la soluzione migliore sarebbe quella di studiare il linguaggio, conoscere le regole, e poi entrare in forte empatia con il paziente e farsi guidare dalle percezioni e dalle reazioni del paziente, aggiustando man mano il tiro fino a trovare le parole esattamente giuste per quello specifico paziente in quel preciso momento.
Piuttosto faticoso, ma estremamente efficace.
Qui troverete comunque qualche suggerimento per i neofiti, e qualche stimolo per fare ancora meglio.
Il primo gruppo di frasi è finalizzato a “togliere i dubbi”, aiutare il paziente ad esprimere i problemi, ed è particolarmente adeguato per chi utilizza il meta programma via da
  • Che sensazione ha di sé nell’abbandonare il trattamento, o nel non seguirlo correttamente? 
  • Che sensazione danno i precedenti fallimenti terapeutici?  
  • Cosa è mancato finora per potersi curare efficacemente? …
  • Cosa fa peggiorare la malattia? 
  • Cosa la fa migliorare?
Il secondo gruppo è invece finalizzato a porre il paziente nel corretto ordine di idee, accedendo alla sua vision e, almeno parzialmente, lavorando sulla time line
  • Che percezione ha di sé nel seguire correttamente una lunga terapia? 
  • Mi dicono che la cura sia molto efficace
  • Ora io le prescrivo la terapia corretta e lei starà subito meglio
  • Quali vantaggi pensa di avere nel seguire la terapia che le ho prescritto?

Autore: Carla Fiorentini 27 gennaio 2025
Se due individui sono sempre d'accordo su tutto, vi posso assicurare che uno dei due pensa per entrambi. - Sigmund Freud.
Autore: Carla Fiorentini 19 gennaio 2025
La comunicazione non verbale e paraverbale sono in diretto collegamento con il nostro inconscio. Così, conoscere almeno i primi rudimenti di comunicazione non verbale aiuta a conoscere meglio gli altri, interpretare il loro pensiero, comprendere i loro bisogni. Aggiungo, per chi ha già qualche conoscenza di programmazione neurolinguistica, che la postura, i movimenti, il tono di voce, contraddistinguono le tre tipologie: visivo, uditivo e cinestesico. Ciò che, invece, probabilmente tutti sappiamo, ma non ci soffermiamo mai a riflettere in merito, sono i collegamenti tra stato d’animo ed elementi di comunicazione non verbale, e come questi possano davvero aiutarci a vivere meglio. È importante ricordare che esiste un collegamento reciproco tra stato d’animo e non verbale . Mi spiego meglio. Qualunque sia la nostra postura abituale, quando siamo tristi o preoccupati la nostra prima, spesso inconscia, reazione è quella di abbassare le spalle, incassare la testa, abbassare i bordi delle labbra (una sorta di sorriso al contrario). Quando siamo allegri la nostra postura è esattamente l’opposto. E allora? Testa alta, sorriso stampato, spalle bene in fuori: credetemi, non risolve i problemi, ma cambia subito l’umore, e lo spirito con cui affrontare quello che non va. Analogamente: se siamo in uno stato d’animo d’ansia il respiro si fa più corto e affrettato, il tono di voce più acuto e le parole escono molto più in fretta. Uno sforzo volontario per respirare a pieni polmoni, modulare il tono di voce e parlare più lentamente … e l’ansia si attenua. Provare per credere!
Autore: Carla Fiorentini 13 gennaio 2025
A quasi tutti è capitato di dirlo o di sentirselo dire: facciamo qualche riflessione in merito.
Autore: Carla Fiorentini 29 dicembre 2024
Riflessioni e auguri per il nuovo anno
Autore: Carla Fiorentini 29 dicembre 2024
Pronti per il nuovo anno?
Autore: Carla Fiorentini 22 dicembre 2024
Nella vita capita che ci siano giorni di Natale strani…
Autore: Carla Fiorentini 22 dicembre 2024
Ho alcune tradizioni: ogni anno, all’arrivo del mio compleanno, mi metto a riflettere… e scrivo.
Autore: Carla Fiorentini 22 dicembre 2024
Anche quest’anno arriva il Natale, il primo senza Francesco, ma non è tempo di rimpianti o malinconie. È tempo di sogni e speranza, come deve essere il Natale.
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Non è facile, ma si impara a vivere nell’incertezza.
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Un patto complesso e composito
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