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Feedback e livelli logici - Esercizio

Per dare un feedback senza offendere nessuno ci si può far guidare dai livelli logici descritti dalla PNL.

Letteralmente dare un feedback significa esprimere un commento, un’opinione su qualcosa fatta da altri. Esistono regole ben precise per i feedback, definite in ambito lavorativo. Ma in realtà se ci si attiene alle regole anche nella vita quotidiana, con amici, figli, compagni di vita, si rischia meno di offendere e si ottengono generalmente dialoghi più aperti e risultati migliori.

Il modo migliore per spiegare almeno una delle regole basilari del feedback è conoscere i livelli logici, descritti dalla PNL, e mostrati in figura. Un buon feedback, non offensivo, si rivolge ai primi livelli: ambiente e comportamento, e non va a toccare o commentare il livelli superiori, soprattutto non si rivolge mai al livello valori, identità o vision.

Rimando ad altri post su questo sito, o si corsi on line, per avere le informazioni sui diversi livelli e vi invito ora a fare l’esercizio.

Immaginate ora un vostro collaboratore che sta gestendo il magazzino, o vostro figlio a cui avete chiesto mi mettere in ordine la camera, o uno studente che vi presenta il compito fatto o, ancora, la segretaria che tiene l'archivio. E, onestamente, trovate una gran confusione. Vi elencherò sette possibili commenti, che dovrete far combaciare ai sette diversi livelli logici. Poi, ovviamente, trovate la risposta al termine del post.
  1. Sei veramente un gran pasticcione!
  2. Speri che non veda gli errori in questa confusione?
  3. Sistema le cose in maniera più ordinata
  4. Abbi rispetto per chi lavora con te e metti in ordine!
  5. Se non riesci ad essere più ordinato, nessuno vorrà lavorare con te!
  6. Ma non sei capace di mettere in ordine?
  7. Metti un po’ d’ordine nella stanza

Ed ecco le risposte

Sei veramente un gran pasticcione! = Identità
Speri che non veda gli errori in questa confusione? = Convinzioni
Sistema le cose in maniera più ordinata = Comportamento
Abbi rispetto per chi lavora con te e metti in ordine! = Valori
Se non riesci ad essere più ordinato, nessuno vorrà lavorare con te! = Vision
Ma non sei capace di mettere in ordine? = Capacità
Metti un po’ d’ordine nella stanza = Ambiente.
Autore: Carla Fiorentini 19 gennaio 2025
La comunicazione non verbale e paraverbale sono in diretto collegamento con il nostro inconscio. Così, conoscere almeno i primi rudimenti di comunicazione non verbale aiuta a conoscere meglio gli altri, interpretare il loro pensiero, comprendere i loro bisogni. Aggiungo, per chi ha già qualche conoscenza di programmazione neurolinguistica, che la postura, i movimenti, il tono di voce, contraddistinguono le tre tipologie: visivo, uditivo e cinestesico. Ciò che, invece, probabilmente tutti sappiamo, ma non ci soffermiamo mai a riflettere in merito, sono i collegamenti tra stato d’animo ed elementi di comunicazione non verbale, e come questi possano davvero aiutarci a vivere meglio. È importante ricordare che esiste un collegamento reciproco tra stato d’animo e non verbale . Mi spiego meglio. Qualunque sia la nostra postura abituale, quando siamo tristi o preoccupati la nostra prima, spesso inconscia, reazione è quella di abbassare le spalle, incassare la testa, abbassare i bordi delle labbra (una sorta di sorriso al contrario). Quando siamo allegri la nostra postura è esattamente l’opposto. E allora? Testa alta, sorriso stampato, spalle bene in fuori: credetemi, non risolve i problemi, ma cambia subito l’umore, e lo spirito con cui affrontare quello che non va. Analogamente: se siamo in uno stato d’animo d’ansia il respiro si fa più corto e affrettato, il tono di voce più acuto e le parole escono molto più in fretta. Uno sforzo volontario per respirare a pieni polmoni, modulare il tono di voce e parlare più lentamente … e l’ansia si attenua. Provare per credere!
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