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Cercate un collega simpatico e …

Tutti, sul posto di lavoro, siamo costantemente alla ricerca di colleghi simpatici, con cui siamo in sintonia. E poi?

È normale, umano, ovvio, che in qualunque posto di lavoro siamo alla ricerca di colleghi simpatici, con cui ci troviamo in sintonia. Ma poi, quando li troviamo, quando identifichiamo il o la potenziale amico o amica, moltissimi (mi verrebbe da dire la maggioranza) finiamo per instaurare un rapporto di lamentazione reciproca, in cui ciascuno si sfoga, si lagna, scarica addosso all’altro problemi e piagnistei.

Per carità, ognuno è libero di torturarsi e torturare il prossimo come più preferisce, e su questo fronte non mi sento assolutamente senza peccato, quindi non posso certo scagliare la prima pietra.

Posso, però dire che questo comportamento non è funzionale, né utile. All’amicizia? No, le amicizie hanno la bellissima caratteristica di svilupparsi in qualunque situazione. Questo comportamento è fortemente limitante e demotivante.

La motivazione, infatti, è sempre piuttosto fragile, soprattutto in questi tempi in cui sarebbe idiota negare che ci sono infiniti problemi da risolvere. La continua lamentazione, anche se vissuta come sfogo, finisce inevitabilmente per potenziare le difficoltà, ingigantendole mano a mano, e aumentando progressivamente la convinzione che non possiamo fare nulla per migliorare la nostra situazione.

Il collega – amico è la persona più “giusta”, proprio perché condivide il nostro modo di vedere le cose, per costruire qualcosa insieme, per studiare un progetto, anche una cosa minima, che permette di realizzare qualcosa in cui crediamo, o risolvere anche solo un piccolissimo problema.

Divertirsi in quello che si fa, o risolvere un piccolo problema, apportare anche solo un minuscolo miglioramento, è il modo migliore per creare motivazione, … vivere e lavorare meglio.

Tanto vale provarci!
Autore: Carla Fiorentini 19 gennaio 2025
La comunicazione non verbale e paraverbale sono in diretto collegamento con il nostro inconscio. Così, conoscere almeno i primi rudimenti di comunicazione non verbale aiuta a conoscere meglio gli altri, interpretare il loro pensiero, comprendere i loro bisogni. Aggiungo, per chi ha già qualche conoscenza di programmazione neurolinguistica, che la postura, i movimenti, il tono di voce, contraddistinguono le tre tipologie: visivo, uditivo e cinestesico. Ciò che, invece, probabilmente tutti sappiamo, ma non ci soffermiamo mai a riflettere in merito, sono i collegamenti tra stato d’animo ed elementi di comunicazione non verbale, e come questi possano davvero aiutarci a vivere meglio. È importante ricordare che esiste un collegamento reciproco tra stato d’animo e non verbale . Mi spiego meglio. Qualunque sia la nostra postura abituale, quando siamo tristi o preoccupati la nostra prima, spesso inconscia, reazione è quella di abbassare le spalle, incassare la testa, abbassare i bordi delle labbra (una sorta di sorriso al contrario). Quando siamo allegri la nostra postura è esattamente l’opposto. E allora? Testa alta, sorriso stampato, spalle bene in fuori: credetemi, non risolve i problemi, ma cambia subito l’umore, e lo spirito con cui affrontare quello che non va. Analogamente: se siamo in uno stato d’animo d’ansia il respiro si fa più corto e affrettato, il tono di voce più acuto e le parole escono molto più in fretta. Uno sforzo volontario per respirare a pieni polmoni, modulare il tono di voce e parlare più lentamente … e l’ansia si attenua. Provare per credere!
Autore: Carla Fiorentini 13 gennaio 2025
A quasi tutti è capitato di dirlo o di sentirselo dire: facciamo qualche riflessione in merito.
Autore: Carla Fiorentini 29 dicembre 2024
Riflessioni e auguri per il nuovo anno
Autore: Carla Fiorentini 29 dicembre 2024
Pronti per il nuovo anno?
Autore: Carla Fiorentini 22 dicembre 2024
Nella vita capita che ci siano giorni di Natale strani…
Autore: Carla Fiorentini 22 dicembre 2024
Ho alcune tradizioni: ogni anno, all’arrivo del mio compleanno, mi metto a riflettere… e scrivo.
Autore: Carla Fiorentini 22 dicembre 2024
Anche quest’anno arriva il Natale, il primo senza Francesco, ma non è tempo di rimpianti o malinconie. È tempo di sogni e speranza, come deve essere il Natale.
Autore: Carla Fiorentini 2 novembre 2024
Non è facile, ma si impara a vivere nell’incertezza.
Autore: Carla Fiorentini 2 novembre 2024
Un patto complesso e composito
Autore: Carla Fiorentini 2 novembre 2024
Un insegnate può fare la differenza
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