Cercate un collega simpatico e …
Tutti, sul posto di lavoro, siamo costantemente alla ricerca di colleghi simpatici, con cui siamo in sintonia. E poi?

È normale, umano, ovvio, che in qualunque posto di lavoro siamo alla ricerca di colleghi simpatici, con cui ci troviamo in sintonia. Ma poi, quando li troviamo, quando identifichiamo il o la potenziale amico o amica, moltissimi (mi verrebbe da dire la maggioranza) finiamo per instaurare un rapporto di lamentazione reciproca, in cui ciascuno si sfoga, si lagna, scarica addosso all’altro problemi e piagnistei.
Per carità, ognuno è libero di torturarsi e torturare il prossimo come più preferisce, e su questo fronte non mi sento assolutamente senza peccato, quindi non posso certo scagliare la prima pietra.
Posso, però dire che questo comportamento non è funzionale, né utile. All’amicizia? No, le amicizie hanno la bellissima caratteristica di svilupparsi in qualunque situazione. Questo comportamento è fortemente limitante e demotivante.
La motivazione, infatti, è sempre piuttosto fragile, soprattutto in questi tempi in cui sarebbe idiota negare che ci sono infiniti problemi da risolvere. La continua lamentazione, anche se vissuta come sfogo, finisce inevitabilmente per potenziare le difficoltà, ingigantendole mano a mano, e aumentando progressivamente la convinzione che non possiamo fare nulla per migliorare la nostra situazione.
Il collega – amico è la persona più “giusta”, proprio perché condivide il nostro modo di vedere le cose, per costruire qualcosa insieme, per studiare un progetto, anche una cosa minima, che permette di realizzare qualcosa in cui crediamo, o risolvere anche solo un piccolissimo problema.
Divertirsi in quello che si fa, o risolvere un piccolo problema, apportare anche solo un minuscolo miglioramento, è il modo migliore per creare motivazione, … vivere e lavorare meglio.
Tanto vale provarci!

Dopo una laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche e oltre 20 anni di carriera in aziende farmaceutiche multinazionali, e continuando ad aggiornarmi anche da quando faccio la libera professione, credevo si sapere molto sui placebo e sull’effetto placebo. Ma questo libro mi ha affascinato e fatto fare nuove scoperte fin dalle prime pagine. I suoi pregi sono moltissimi. I pregi pratici: è piccolo, leggero, economico. Può essere messo in borsa e letto ovunque. E anche queste piccole cose non sono da sottovalutare. È scritto benissimo. Si pone l’obiettivo di essere un testo divulgativo, e lo è davvero . Ricchissimo di cultura e di riferimenti storico – letterari – filosofici manca totalmente di pomposità o frasi contorte che spesso si trovano in questo tipo di libri. Qui c’è la cultura vera. Einstein diceva “ Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna ”, affermazione che condivido appieno perché chi sa davvero sa anche semplificare i concetti. Fabrizio Benedetti sa. Sa spiegare, sa affascinare. E il libro è anche affascinante per i contenuti, il rigore scientifico. È imperdibile per tutti coloro che lavorano in ambito salute, ed è utile per tutti.

Il titolo completo del libro è Intelligenza emotiva Cos’è e perché può renderci felici. Daniel Goleman è sicuramente il più autorevole esperto mondiale di intelligenza emotiva. Il libro viene talvolta dichiarato “fuori catalogo”, ma vi assicuro che si trova ancora, sia in libreria che per gli acquisti on line. Queste le notizie pratiche. E poi, che dire? È interessante, scritto bene, leggibilissimo. E, soprattutto, imperdibile per chiunque abbia interesse per le relazioni umane, per chi educa, collabora o guida altri esseri umani.