Non ti ho votato: non potrei proprio.
Sì, un po’ mi disturba quella fiamma tricolore che hai voluto lasciare nel simbolo, e quel saluto romano che alcuni dei tuoi si ostinano a fare mi fa venire l’orticaria.
Però credo sia ora, pur senza dimenticare, di lasciar perdere i giudizi basati su un passato che è decisamente aberrante (Mussolini non era una brava persona: fattene una ragione). E questo vale per i pronipoti del duce e per quelli di Stalin. Fattene una ragione: i comunisti non mangiano i bambini, ma il comunismo applicato è stato disastroso e mostruoso.
Faresti bene, secondo me, a ripudiare completamente quella robaccia tipo forza nuova. È vero che sono pur sempre voti, ma non ci fai una bella figura.
Mi spaventa, e questo sì, mi spaventa parecchio, quella facilità con cui tu e i tuoi parlate di devianze. E non cominciare a dire che sei stata fraintesa: il copyright per difendere le cavolate con questa frase è di Berlusconi.
Sono in completo disaccordo con te per quanto riguarda i diritti civili, e già questo è un ottimo motivo per non votarti, ma dietro quel termine devianze c’è tutto il mondo dei valori: i miei sono proprio diversi dai tuoi.
E visto che è palese il fatto che per te la diversità sia un difetto e non un arricchimento, un valore, potresti smettere di strumentalizzare il tuo essere donna a tuo favore, tanto non c’è un briciolo di energie femminili nella tua leadership.
Però ti faccio gli auguri.
E non solo perché in democrazia bisogna accettare il voto della maggioranza, non solo perché se è vero che tu hai vinto è anche vero che quelli che ho votato io si sono sforzati molto per perdere, ma perché siamo nei guai, e posso solo augurarmi che qualunque governo, persino quello che io non vorrei, faccia scelte che migliorano le cose, pensino a lungo termine, sappiano valutare le conseguenze delle decisioni. Insomma, un po’ di visione e pensiero sistemico.