Lo si trova scritto spesso: il principale istinto umano non è quello di sopravvivenza, ma di mantenersi nelle abitudini note, conosciute, consolidate.
E spesso si preferisce una negatività nota ad una possibile positività, ma sconosciuta.
Questo vale per tutti, medici e paziente, e in moltissime situazioni, non solo legate alla salute.
La Psicodinamica e la PNL hanno studiato tecniche ad hoc per gestire e facilitare il cambiamento. Si tratta di esercizi, semplici, facili da apprendere, non complessi da mettere in pratica.
Ma …
Già, tutte queste tecniche hanno un ma:
- ogni cambiamento inizia quando riusciamo a raggiungere un attimo di consapevolezza, o se preferite di illuminazione, in cui affermiamo con certezza “io cambio”
non importa cosa, quale comportamento, abitudine, modalità di pensiero, stiamo affrontando: quando raggiungiamo il momento dell’IO CAMBIO … il risultato è sostanzialmente raggiunto, o almeno il percorso diventa molto più semplice.
Anche per questo passaggio la PNL e la Psicodinamica hanno ideato tecniche ed esercizi che facilitano, ma il grosso del lavoro lo dobbiamo fare noi.
Sostanzialmente si comincia con un “dovrei cambiare” che nasce da una richiesta esterna, o da un malessere interno, poi si passa attraverso un “vorrei cambiare”, che può rimanere così anche per tempi lunghissimi, per poi arrivare ad un “voglio cambiare”.
A questo punto spesso pensiamo che il gioco sia fatto, perché siamo abituati a pensare che l’espressione “voglio” sia estremamente potente.
Invece in questa fase siamo ancora bloccati da catene, spesso invisibili. È qui che dobbiamo fare il maggior sforzo per eliminare quel “voglio” sostituendolo con un semplice indicativo presente: “io cambio”.
Perché affermare “io cambio” implica aver già, consciamente o inconsciamente, fatto un bilancio di ciò che si lascia, aver identificato come cambiare, e cominciare ad assaporare i benefici del cambiamento.