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Una brutta giornata

Auto-motivazione e stati d’animo

Storia
Buon giorno a tutti! 
Disse Clara entrando sorridente, come sempre, in farmacia per cominciare una nuova giornata di lavoro.
Uffa! Buon giorno anche a te.
Sbuffò Luisa come risposta.
Non so proprio come fai, Clara, ad essere sempre così allegra. Io ho avuto una serata infernale, ho dormito poco e male, e adesso all’idea di dover affrontare un’altra giornata, correre sempre, far sempre le solite cose, mi sento già male. Tu sei proprio fortunata!
Credimi, Luisa, che con tre bambini, e il piccolo ha di nuovo la tonsillite, mio marito è ripartito per lavoro e torna fra due giorni, mia suocera è piombata qui con la scusa di aiutarmi, e invece vuole controllare come tengo la casa, mio padre è ricoverato e deve essere operato la prossima settimana, … I guai non mancano nemmeno a me.
Però sorridi sempre! Vedi che è tutta questione di fortuna.
Non la chiamerei fortuna, ma se vuoi ti svelo i miei segreti.
Saranno le solite balle del pensa positivo! Dimmi. 

Domande
  • Quali potranno mai essere i segreti che rendono Clara sempre di buon umore?
Risposte
Quali potranno mai essere i segreti che rendono Clara sempre di buon umore?
Più che di segreti si tratta di essere consapevoli di alcune informazioni, e gestirsi alcuni trucchi.
1. Il nostro organismo è programmato per uno stato di benessere: quando siamo di cattivo umore la muscolatura si irrigidisce, generando contratture e dolore
2. Nel nostro cervello abbiamo alcuni neuroni, chiamati neuroni specchio, che reagiscono spontaneamente riproducendo (detto in maniera semplicistica) le espressioni e lo stato d’animo delle persone con cui veniamo in contatto
3. Esistono diverse modalità attraverso cui possiamo generare lo stato d’animo desiderato
  • Utilizzo di ancore 
  • Uso di meccanismi di elaborazione, in particolare la distorsione
  • Gestione della respirazione: il collegamento tra modo di respirare e stato d’animo è strettissimo. Non possiamo essere ansiosi ed avere un respiro calmo, e viceversa. Quindi imparando a gestire il respiro possiamo gestire lo stato d’animo
In pratica il cattivo umore, (e la maleducazione) generano una sorta di turbine che ci coinvolge, diventando sempre più violento ed ampliandosi sempre di più, fino a quando non trova uno stato d’animo opposto, di serenità, in grado di generare una barriera e, se è abbastanza forte, “placare le acque”.
Per questo quando siamo di cattivo umore sembra che tutto vada storto, e continua a peggiorare finché, casualmente o volutamente, non siamo in grado di modificare lo stato d’animo.

Autore: Carla Fiorentini 2 novembre 2024
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Autore: Carla Fiorentini 15 settembre 2024
Ero in farmacia, in attesa. Un’attesa piuttosto lunga visto che si trattava di una farmacia che fa il servizio di prenotazione degli esami e delle visite. Mi annoiavo ed ho cominciato a guardarmi attorno e, confesso, ad ascoltare le chiacchiere degli altri utenti in attesa. Mi ha fatto piacere incontrarti, ma perché vieni in questa farmacia? Non c’è la farmacia XXX più vicino a casa tua ? Sì, la farmacia XXX è decisamente più vicina, ma qui sorridono. Lì sono sempre scorbutici e a volte rispondono anche scocciati se chiedi informazioni. Forse è perché … Ecco. Smetto di ascoltare, e non saprò mai il presunto motivo per cui, nell’altra farmacia, sono scorbutici. Il dialogo è stato illuminante soprattutto per chi, come me, si occupa di comunicazione e management. Mi occupo, e preoccupo, di insegnare tecniche, di cercare le parole giuste, di spiegare modalità di comunicazione, di identificare esempi e suggerimenti, di incrementare hard skills e soft skills, ma ci si dimentica dell’essenziale: il sorriso . Entrare in farmacia, per qualunque motivo, e trovare il farmacista che sorride è un validissimo motivo per scegliere una farmacia invece di un’altra, magari più comoda. Però, attenzione, deve trattarsi di un sorriso vero. Esiste una netta differenza tra un vero sorriso e uno falso, voluto, determinato da movimenti volontari dei muscoli facciali. La differenza è dimostrabile tecnicamente, e per moltissime persone è percepibile a livello inconscio. Il farmacista che sorride non fa una smorfia movimentando le labbra all’insù: sorride veramente. Eppure anche il farmacista può avere problemi personali, attraversare un periodo nero, essere triste o preoccupato. Ciò che spesso dimentichiamo è che siamo noi ad avere uno specifico stato d’animo, e invece spesso ci comportiamo come se fosse lo stato d’animo, soprattutto se negativo, ad avere il pieno possesso di noi. È assolutamente possibile accantonare uno stato di infelicità per un certo periodo, dando spazio a veri sorrisi. Come? Qui le tecniche, gli esercizi e le riflessioni contenuti anche in questo sito, possono essere di aiuto: pensieri felici, meditazione, comunicazione, possono fare la differenza, quando è necessario. Ma il primo passo è personale: bisogna volerlo. Per quanto storte vadano le cose, ogni tanto si può dare una vacanza al dolore, dedicarsi agli altri, anche fornendo sorridendo la medicina prescritta o il consiglio richiesto.
Autore: Carla Fiorentini 15 settembre 2024
Da molti anni il mondo delle aziende utilizza quello che viene definito management by objective : gestione per obiettivi . Si tratta di definire uno o più obiettivi e perseguirli per un certo periodo di tempo. La scuola si è poi adeguata, anche se non sempre parla di obiettivi o di piani strategici, ma si affida ad una serie di sigle e burocrazie che, più o meno, hanno la stessa funzione. Parlare quindi di obiettivi per il nuovo anno scolastico è del tutto legittimo. Eppure … La gestione per obiettivi ha, da tempo, evidenziato una serie di limiti e problemi nel mondo aziendale , ed è triste vedere la scuola che, in ritardo, si adegua ad imitare anche gli errori dell’industria. Attenzione, però, non prendere questo come una scusa per non pianificare il nuovo anno alle porte, anzi. Si tratta di aggiungere, non di togliere. Se mi seguite sapete bene che io mi fisso una serie di obiettivi, in diverse occasioni, dunque apparentemente faccio qualcosa che ho appena dichiarato inutile. Dov’è il trucco? Gli obiettivi servono, funzionano, hanno un senso solo se inseriti in un contesto di Vision, cioè di aspirazione e desiderio globale di realizzazione di qualcosa di importante. La Vision offre il contesto da realizzare, gli obiettivi discendono da questo e permettono, a loro volta, di tradurre in azioni pratiche e giungere alla realizzazione concreta. Il consiglio è quindi di utilizzare queste ultime settimane prima dell’inizio delle lezioni per identificare la vostra Vision, in vostro sogno per il nuovo anno. Ti chiedi quali sono le differenze sostanziali tra obiettivi e vision? La risposta, per quanto limitata all'essenziale, è nella vignetta qui sotto. Gli obiettivi sono, sostanzialmente, contenuti anche nei programmi ministeriali. Personalmente suggerisco di dedicare un po' di tempo a ragionarci su, declinarli, scriverli con un linguaggio che risuoni. Tuttavia gli obiettivi sono fortemente razionali: cosa insegnare, come, in quali tempi, quali livelli di conoscenza far sviluppare negli studenti... In pratica, gli obiettivi servono per riempire il secchio delle competenze. La vision è il sogno da condividere e realizzare insieme alla classe, e ad ogni singolo studente. In pratica, quale fuoco accendere. Nella vision possiamo stabilire che tipo di atmosfera vogliamo creare, quali valori desideriamo trasmettere, che insegnante desideriamo essere, quale impronta lasciare per il futuro della classe e di ogni singolo studente, e molto altro.
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