Storia
Buongiorno dottore. Eccomi di nuovo per il controllo, e questi sono gli esami che aveva segnato.
Buongiorno. Bene, anzi: benissimo. Gli esami vanno tutti bene. Adesso la visito. Lei come si sente?
Considerando quello che ho, mi sento discretamente, e anche valutando le attività che riesco a svolgere.
Bene, anche dalla visita emerge che va tutto bene. Continuiamo la terapia.
Ma… non c’è un’alternativa migliore? E se facessi una visita da un luminare? Chi mi consiglia?
Se vuole fare una visita da uno specialista, le consiglio il Prof... Comunque lei risponde davvero bene alla terapia, e quello che assume è il farmaco migliore e più innovativo.
Non c’è in gocce invece che in pastiglie?
Domande
Da questo breve dialogo, ricordando gli articoli sui metaprogrammi,
- quali caratteristiche del paziente si possono dedurre?
- Cosa può fare il medico per migliorare la compliance e la partecipazione del paziente?
Risposte
Da questo breve dialogo, ricordando gli articoli sui metaprogrammi, quali caratteristiche del paziente si possono dedurre?
Il dialogo fa riferimento al metaprogramma procedure – opzioni, e il paziente usa chiaramente il metaprogramma opzioni. Chi usa questo metaprogramma, infatti,
- Ha sempre pronta una lista di criteri, o di valori, che motivano le scelte o i fatti accaduti
- Parla sempre di opportunità e possibilità
- Sì, lei suggerisce che … C’è un’alternativa?
- Se quello è il farmaco migliore, ma non si può avere in gocce anziché in compresse?
- Vuole sempre espandere le opzioni e le scelte
- E se andassi da un luminare? O da un naturopata?
Cosa può fare il medico per migliorare la compliance e la partecipazione del paziente?
Il metaprogramma procedure o opzioni è uno di quelli che vengono definiti “fattori di motivazione”: quei meccanismi che determinano cosa ci spinge all’azione, ed è uno di quelli che incide sulla compliance del paziente.
Se il medico si irrigidisce sulla sua posizione il paziente si allontanerà. Il paziente amante delle opzioni, affetto da malattia cronica o ricorrente, chiede una terapia nuova ad ogni piè sospinto e, se non può cambiare terapia, è probabile che cambi medico. In questo specifico caso si tratta di trovare il modo di far proseguire la terapia, che è evidentemente efficace, assecondando nel contempo il desiderio di opzioni del paziente.
Si potrebbe quindi cambiare forma farmaceutica, se è un’alternativa valida, o aggiungere un prodotto utile che abbia anche un effetto placebo o, approfondendo il dialogo e scoprendo altre caratteristiche del paziente, trovare modalità convincenti per fargli proseguire la terapia.