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Propositi, progetti e sogni 2021

Progetti, propositi e intenzioni per il nuovo anno

Nell’accingermi a scrivere, e soprattutto a pensare, al prossimo anno, ho riguardato i propositi fatti un anno fa per il 2020. E, ridendo, mi è venuta in mente una frase dell’autrice di Harry Potter: Bisogna essere cauti nell’esprimere desideri, perché potrebbero avverarsi.

Già, perché lo scorso anno affermavo di voler aumentare la mia produzione di video, creare un nuovo sito che mettesse in ordine quanto fatto negli anni, studiare…
 
Il nuovo sito c’è: carlafiorentini.it, e per farlo ho passato molti giorni dovendo anche imparare nuovi strumenti.
E che posso dire dei video? È stata praticamente l’unica maniera per lavorare nel 2020, e anche qui sono stata costretta a scoprire tutta una serie di programmi e modalità di operare che mi ha creato non pochi problemi. Sono felice di essere riuscita a fare qualcosa, considerando i miei 62 anni sono abbastanza orgogliosa di riuscire ancora a imparare e di aver voglia di farlo, ma è davvero dura districarsi tra zoom, streamyard, vimeo, drive, classroom, e chi più ne ha, più ne metta, anche considerando che generalmente i nativi digitali hanno ben poca pietà, e non per cattiveria. Ora è arrivato il momento di guardare avanti.

Una parte del 2021 è indubbiamente portafoglio-driven e andrò dove mi porta il conto in banca. Brutale da dirsi, ma necessario. È la testa che parla.
La pancia mi porta ad una nuova avventura: CAM TV. Da tempo sono socio fondatore, ma non sono ancora riuscita a far partire la mia presenza. Il 2021 è l’anno giusto per cominciare.
Il cuore, invece, mi raccomanda di proseguire:
  • alcune collaborazioni iniziate nel 2020 
  • la presenza sui miei siti, FB e Linkedin
  • la realizzazione dei corsi on line
E poi c’è il desiderio di ricominciare a scrivere e magari pubblicare, nel 2021, un altro libro. 
Questi i propositi, ma poi so che andrò dove mi porta la vita. 

Anni fa, nel 2007, presi il primo certificato da coach, e poi il secondo, con tecniche un po’ diverse. Decisi che non era il mio mestiere, eppure un paio di anni fa presi anche la certificazione come coach mBIT (la tecnica di armonizzazione dei tre cervelli) e, parallelamente, cominciai a usare l’I Ching come supporto al coaching. Il 2020 mi ha portato a fare parecchia attività di coaching, dimostrandomi ancora una volta che il mio potere decisionale è solo parziale: l’universo dice la sua, e io prima o poi mi adeguo. E così sarà nel 2021!

Autore: Carla Fiorentini 2 novembre 2024
Non è facile, ma si impara a vivere nell’incertezza.
Autore: Carla Fiorentini 2 novembre 2024
Un patto complesso e composito
Autore: Carla Fiorentini 2 novembre 2024
Un insegnate può fare la differenza
Autore: Carla Fiorentini 28 ottobre 2024
Non sono nostalgica, ma sono abbastanza vecchia per ricordare tempi diversi.
Autore: Carla Fiorentini 14 ottobre 2024
Il patto di fiducia scolastico si è sfilacciato poco a poco, e ora rimangono pochi, sottilissimi fili.
Autore: Carla Fiorentini 14 ottobre 2024
Conosci la storia della rana bollita?
Autore: Carla Fiorentini 23 settembre 2024
La nostra vita, e il nostro ben-essere, sono fortemente influenzati dai patti di fiducia.
Autore: Carla Fiorentini 23 settembre 2024
La nostra vita, e il nostro ben-essere, sono fortemente influenzati dai patti di fiducia.
Autore: Carla Fiorentini 15 settembre 2024
Ero in farmacia, in attesa. Un’attesa piuttosto lunga visto che si trattava di una farmacia che fa il servizio di prenotazione degli esami e delle visite. Mi annoiavo ed ho cominciato a guardarmi attorno e, confesso, ad ascoltare le chiacchiere degli altri utenti in attesa. Mi ha fatto piacere incontrarti, ma perché vieni in questa farmacia? Non c’è la farmacia XXX più vicino a casa tua ? Sì, la farmacia XXX è decisamente più vicina, ma qui sorridono. Lì sono sempre scorbutici e a volte rispondono anche scocciati se chiedi informazioni. Forse è perché … Ecco. Smetto di ascoltare, e non saprò mai il presunto motivo per cui, nell’altra farmacia, sono scorbutici. Il dialogo è stato illuminante soprattutto per chi, come me, si occupa di comunicazione e management. Mi occupo, e preoccupo, di insegnare tecniche, di cercare le parole giuste, di spiegare modalità di comunicazione, di identificare esempi e suggerimenti, di incrementare hard skills e soft skills, ma ci si dimentica dell’essenziale: il sorriso . Entrare in farmacia, per qualunque motivo, e trovare il farmacista che sorride è un validissimo motivo per scegliere una farmacia invece di un’altra, magari più comoda. Però, attenzione, deve trattarsi di un sorriso vero. Esiste una netta differenza tra un vero sorriso e uno falso, voluto, determinato da movimenti volontari dei muscoli facciali. La differenza è dimostrabile tecnicamente, e per moltissime persone è percepibile a livello inconscio. Il farmacista che sorride non fa una smorfia movimentando le labbra all’insù: sorride veramente. Eppure anche il farmacista può avere problemi personali, attraversare un periodo nero, essere triste o preoccupato. Ciò che spesso dimentichiamo è che siamo noi ad avere uno specifico stato d’animo, e invece spesso ci comportiamo come se fosse lo stato d’animo, soprattutto se negativo, ad avere il pieno possesso di noi. È assolutamente possibile accantonare uno stato di infelicità per un certo periodo, dando spazio a veri sorrisi. Come? Qui le tecniche, gli esercizi e le riflessioni contenuti anche in questo sito, possono essere di aiuto: pensieri felici, meditazione, comunicazione, possono fare la differenza, quando è necessario. Ma il primo passo è personale: bisogna volerlo. Per quanto storte vadano le cose, ogni tanto si può dare una vacanza al dolore, dedicarsi agli altri, anche fornendo sorridendo la medicina prescritta o il consiglio richiesto.
Autore: Carla Fiorentini 15 settembre 2024
Da molti anni il mondo delle aziende utilizza quello che viene definito management by objective : gestione per obiettivi . Si tratta di definire uno o più obiettivi e perseguirli per un certo periodo di tempo. La scuola si è poi adeguata, anche se non sempre parla di obiettivi o di piani strategici, ma si affida ad una serie di sigle e burocrazie che, più o meno, hanno la stessa funzione. Parlare quindi di obiettivi per il nuovo anno scolastico è del tutto legittimo. Eppure … La gestione per obiettivi ha, da tempo, evidenziato una serie di limiti e problemi nel mondo aziendale , ed è triste vedere la scuola che, in ritardo, si adegua ad imitare anche gli errori dell’industria. Attenzione, però, non prendere questo come una scusa per non pianificare il nuovo anno alle porte, anzi. Si tratta di aggiungere, non di togliere. Se mi seguite sapete bene che io mi fisso una serie di obiettivi, in diverse occasioni, dunque apparentemente faccio qualcosa che ho appena dichiarato inutile. Dov’è il trucco? Gli obiettivi servono, funzionano, hanno un senso solo se inseriti in un contesto di Vision, cioè di aspirazione e desiderio globale di realizzazione di qualcosa di importante. La Vision offre il contesto da realizzare, gli obiettivi discendono da questo e permettono, a loro volta, di tradurre in azioni pratiche e giungere alla realizzazione concreta. Il consiglio è quindi di utilizzare queste ultime settimane prima dell’inizio delle lezioni per identificare la vostra Vision, in vostro sogno per il nuovo anno. Ti chiedi quali sono le differenze sostanziali tra obiettivi e vision? La risposta, per quanto limitata all'essenziale, è nella vignetta qui sotto. Gli obiettivi sono, sostanzialmente, contenuti anche nei programmi ministeriali. Personalmente suggerisco di dedicare un po' di tempo a ragionarci su, declinarli, scriverli con un linguaggio che risuoni. Tuttavia gli obiettivi sono fortemente razionali: cosa insegnare, come, in quali tempi, quali livelli di conoscenza far sviluppare negli studenti... In pratica, gli obiettivi servono per riempire il secchio delle competenze. La vision è il sogno da condividere e realizzare insieme alla classe, e ad ogni singolo studente. In pratica, quale fuoco accendere. Nella vision possiamo stabilire che tipo di atmosfera vogliamo creare, quali valori desideriamo trasmettere, che insegnante desideriamo essere, quale impronta lasciare per il futuro della classe e di ogni singolo studente, e molto altro.
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