Buona Pasqua 2017

I miei auguri per Pasqua 2017

Molti ritengono che Pasqua sia la festa della resurrezione, della rinascita. Ciò è vero in correlazione con la tradizione cristiana che festeggia la Pasqua facendola corrispondere alla resurrezione di Cristo, ma il significato della festa viene da più lontano, ed è più ampio.
Il termine Pasqua deriva da un vocabolo che significa “passare oltre, si festeggiavano i primissimi raccolti primaverili, ma, soprattutto, gli ebrei festeggiavano il superamento del Mar Rosso, e di conseguenza il passaggio dalla schiavitù alla libertà.
Ogni cultura antica aveva riti di passaggio: da una stagione all’altra, da un’età all’altra. Noi avanzati occidentali abbiamo eliminato i riti collegati ai passaggi, mantenendone solo alcune più o meno vuote festività per quanto riguarda i cicli delle stagioni, e nulla del tutto per i passaggi di crescita personale. Almeno all’apparenza.

Io credo che ci siano alcuni elementi importanti da considerare, e da cui derivano i miei auguri.

Innanzi tutto gli ebrei, e il passaggio del Mar Rosso.
Da bambina ho imparato che Mosè aprì le acque con il suo potere, dato da Dio, e con l’aiuto del suo bastone come strumento, dato da Dio. Insomma, un miracolo fatto da Dio per il suo popolo eletto senza alcun merito da parte loro, se non quello di essere stati scelti, e senza alcuno sforzo da parte degli ebrei e nemmeno da parte di Mosè.
Poi, quando da adulta ho studiato la Kabbalah ebraica, ho scoperto un’altra storia, simile eppure profondamente diversa.
Il racconto che mi è stato fatto dal mio insegnante è infatti che il popolo ebreo, a cui era stata promessa da Dio la libertà, e Mosè come strumento, arrivò al Mar Rosso. L’esercito egiziano era molto, molto vicino.
Mosé disse di andare avanti, con la promessa che Dio sarebbe intervenuto. Così il popolo andò avanti, cantando e pregando. Si immerse nell’acqua, e andò avanti, il livello dell’acqua saliva, e gli ebrei andarono avanti. L’acqua arrivò alle ginocchia, alle spalle, alla gola, e loro andarono avanti.
Solo allora Dio aprì le acque e consentì il passaggio e la salvezza.

Abbiamo conservato, per secoli, questo messaggio in una frase popolare, di cui spesso dimentichiamo il significato: aiutati che il ciel ti aiuta, ma comincia aiutandoti tu, fai il primo passo.

L’altro elemento è la differenza tra resurrezione e rito del passaggio.
Indubbiamente la resurrezione è un bel simbolo: il ritorno a nuova vita, la rinascita, la gioia.
E il rito del passaggio?

Se nel ri-sorgere si ricomincia, praticamente da zero, liberati dai fardelli della vita precedente, nel passaggio da una fase all’altra non ci liberiamo di nulla. Il passato è lì, sempre lì, eppure completamente cambiato. Non abbiamo davanti un mondo nuovo, o un nuovo io, ma la capacità di guardare il mondo con occhi nuovi e noi stessi col mondo.
Nel rito del passaggio il vecchio si trasforma, da fardello a risorsa. Non è male, vero?

Per questa Pasqua del 2017 vi auguro dunque di saper andare avanti, persino quando l’acqua arriva alla gola, con la sicurezza di poter procedere perché vi giungerà aiuto, e proprio quando vi sentirete tristi ricordate che state affrontando un momento di passaggio, ricordate di guardare il mondo e di guardarvi con occhi nuovi e ricordate che nel cuore di ogni apparente fardello del passato c’è una risorsa per il futuro.

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La definizione di “ relazione di aiuto ” nasce nel 1951 quando Carl Rogers nel 1951 specificò che si tratta di " una relazione in cui almeno uno dei due protagonisti ha lo scopo di promuovere nell'altro la crescita, lo sviluppo, la maturità ed il raggiungimento di un modo di agire più adeguato e integrato ”. Carl Rogers è il fondatore del counseling . C’è spesso confusione tra relazione educativa e relazione di aiuto ma la confusione, a mio avviso, nasce in buona parte dal fatto che chi molto di quanto è stato scritto per argomentare le due tipologie di relazione nasce in ambito universitario e didattico, interessandosi più degli aspetti istituzionali che del lato pratico. Certamente chi educa aiuta, e chi aiuta educa , ma se ci riferiamo ad un contesto ben preciso, come quello dell’attività professionale quotidiana di un farmacista, ci sono alcune differenze molto specifiche. Ma in sostanza, serve davvero al farmacista conoscere le differenze? Il farmacista, in termini di comunicazione, svolge diversi ruoli e necessita di estrema flessibilità per passare da un ruolo all’altro o, meglio, per mettere in campo ogni volta le specifiche competenze che sono più utili. Per far meglio il proprio lavoro, o per affaticarsi meno nel farlo, è dunque utile conoscere e familiarizzare con i concetti basilari e le tecniche proprie di uno o dell’altro ruolo. Mi spiego meglio. Il farmacista vende . Non salute, ma prodotti. Le tecniche di vendita gli servono dunque per vendere meglio e anche per acquistare meglio, o saper controbattere ai venditori che incontra. Il farmacista consiglia . Il farmacista supporta il paziente e il medico per ottenere la massima adesione alle terapie. Il farmacista ha un importante ruolo sociale per migliorare salute e qualità di vita della popolazione. Le cose si complicano. Le tecniche di vendita non servono più, e in realtà non servono nemmeno quando il farmacista vuole passare dal puro atto di vendita alla più redditizia fidelizzazione del cliente. Ipotizziamo tre diverse situazioni, molto comuni nell’attività quotidiana. Il cliente presenta una prescrizione medica un po’ complessa e chiede aiuto per meglio comprendere e ricordare la posologia e la durata della terapia. In questo caso è ottimale far ricorso a tecniche di coaching , strumenti finalizzati al raggiungimento di uno specifico obiettivo. Il cliente ha un problema, non sa che fare, vuole suggerimenti e consigli, non sa neanche se andare dal medico o no. È preoccupato, ma confuso. È la classica situazione della relazione di aiuto. Il cliente ha un problema di salute. È sotto controllo medico, ma ha letto su qualche sito un po’ di tutto, sa che deve modificare il suo stile di vita o la sua alimentazione. Qui il farmacista passa al ruolo di educatore sanitario : chiarisce i dubbi, elimina le sciocchezze, fornisce suggerimenti. Ma quali sono le tecniche, le regole del gioco nei diversi ruoli? Un po’ di pazienza …
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