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Verso o via da - Esercizio

Un esercizio relativo al metaprogramma Verso o Via da

Razionale dell’esercizio
Per quanto io non sia molto d’accordo, alcuni testi di comunicazione affermano che l’atteggiamento “verso” sia un atteggiamento vincente, mentre l’atteggiamento “via da” sia fondamentalmente il comportamento del perdente. Che siate d’accordo o meno, è sempre utile riconoscere la propria tendenza spontanea e, se si desidera, imparare anche un comportamento diverso.

Esercizio A: identificazione
Per identificare il vostro atteggiamento di base pensate alla vostra lista dei desideri. 
  • Quanti dei vostri desideri sono un “Via da” (smettere di fumare, perdere peso, smettere di arrabbiarmi sul lavoro, non invecchiare, fermare il tempo, ricominciare ad uscire la sera) e quanti sono “verso” (una casa nuova, imparare il russo, diventare più bella, andare in un posto nuovo).
  • In percentuale, sono più i desideri Verso o quelli Via da?

Esercizio B: identificazione
  • Elencate le decisioni prese nella vostra vita. Sono Verso o Via da?
  • Dividete le decisioni importanti (davvero fondamentali) da quelle più di routine. 
  • Sono Verso o Via da?
  • Dividete le decisioni (tutte) per fascia di età in cui le avete prese: da 0 a 20, da 20 a 30, da 30 a 40, da 40 a 50, oltre i 50. In ciascun periodo, sono Verso o Via da?

Autore: Carla Fiorentini 23 febbraio 2025
Mi dispiace doverlo ammettere: la gestione delle persone attraverso la paura funziona.
Autore: Carla Fiorentini 23 febbraio 2025
Se pensi di essere troppo piccole per fare la differenza, prova a dormire con una zanzara. Dalai Lama
Autore: Carla Fiorentini 23 febbraio 2025
Uno stile di management che non trovi sui libri
Autore: Carla Fiorentini 10 febbraio 2025
Il 20 Marzo sarà, come ogni anno, la Giornata mondiale della felicità.
Autore: Carla Fiorentini 10 febbraio 2025
Pensi ci siano differenze tra la definizione di guarito e clinicamente guarito ?
Autore: Carla Fiorentini 2 febbraio 2025
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Autore: Carla Fiorentini 2 febbraio 2025
Dedicato a chi si occupa di salute
Autore: Carla Fiorentini 2 febbraio 2025
Esercizio in visualizzazione guidata
Autore: Carla Fiorentini 27 gennaio 2025
Se due individui sono sempre d'accordo su tutto, vi posso assicurare che uno dei due pensa per entrambi. - Sigmund Freud.
Autore: Carla Fiorentini 19 gennaio 2025
La comunicazione non verbale e paraverbale sono in diretto collegamento con il nostro inconscio. Così, conoscere almeno i primi rudimenti di comunicazione non verbale aiuta a conoscere meglio gli altri, interpretare il loro pensiero, comprendere i loro bisogni. Aggiungo, per chi ha già qualche conoscenza di programmazione neurolinguistica, che la postura, i movimenti, il tono di voce, contraddistinguono le tre tipologie: visivo, uditivo e cinestesico. Ciò che, invece, probabilmente tutti sappiamo, ma non ci soffermiamo mai a riflettere in merito, sono i collegamenti tra stato d’animo ed elementi di comunicazione non verbale, e come questi possano davvero aiutarci a vivere meglio. È importante ricordare che esiste un collegamento reciproco tra stato d’animo e non verbale . Mi spiego meglio. Qualunque sia la nostra postura abituale, quando siamo tristi o preoccupati la nostra prima, spesso inconscia, reazione è quella di abbassare le spalle, incassare la testa, abbassare i bordi delle labbra (una sorta di sorriso al contrario). Quando siamo allegri la nostra postura è esattamente l’opposto. E allora? Testa alta, sorriso stampato, spalle bene in fuori: credetemi, non risolve i problemi, ma cambia subito l’umore, e lo spirito con cui affrontare quello che non va. Analogamente: se siamo in uno stato d’animo d’ansia il respiro si fa più corto e affrettato, il tono di voce più acuto e le parole escono molto più in fretta. Uno sforzo volontario per respirare a pieni polmoni, modulare il tono di voce e parlare più lentamente … e l’ansia si attenua. Provare per credere!
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