Una sensazione che ho provato anch’io, e una situazione che mi è stata raccontata spesso: frequentare un corso di crescita personale e, per qualche giorno, sentirsi più confusi che mai.
Ciò che sembra più strano è che questo si verifica più frequentemente e con maggiore intensità per i corsi che ci sono piaciuti di più, quelli che maggiormente ci hanno emozionato.
Ebbene: non è assolutamente strano.
Un corso che ci tocca nel profondo smuove ricordi, emozioni, scombussola. Un corso che rimane in superficie non fa niente di tutto ciò.
Quello che impariamo davvero, tutto quello che in qualche modo ci cambia, deve essere digerito e integrato in ciò che già sappiamo, a volte collocandosi e sommandosi alle nostre conoscenze e competenze, altre volte scansando, soppiantando, sostituendo conoscenze ormai obsolete.
Ci vuole un po’ di tempo e un pizzico di pazienza affinché ciò avvenga.
La confusione, beata confusione, nasce da qui.
Poco a poco, man mano che i pezzi vanno al loro posto, come in un caleidoscopio, nuove immagini si compongono ed emerge una nuova chiarezza, più solida.