News Aprile 2020: il buongiorno si è visto dal mattino

Oggi, se dovessi scegliere un mese da cancellare, sarebbe questo

Aprile è iniziato proprio con il famoso pesce d’aprile: l’INPS non mi eroga i famosi 600€, che poi vengono tassati e sono, pare, 425€, perché sono iscritta all’Ordine dei Farmacisti. Peccato che l’Ordine dei farmacisti non mi eroghi i 600€ perché sono iscritta all’INPS. 
A parte il dover ammettere, con amarezza, che quei soldi, benché pochi, mi sarebbero proprio serviti, è la presa in giro quella che fa più male.

E dovevo capire da subito che questo sarebbe stato l’andazzo del mese di aprile.

Inghippi, ritardi, mal funzionamento di cose ed elettrodomestici, e chi più ne ha, più ne metta. Per carità, niente di davvero grave considerando la situazione, ma lo stato d’animo non è dei più sereni.

Non è mancato neanche il terremoto in Val Trebbia, dove ho la casa in affitto da anni, e non sono potuta andare a vedere se ci sono stati problemi: c’è il lockdown, e poi è fuori regione… Mi sono accontentata delle rassicurazioni telefoniche degli abitanti del Paese, che in cambio hanno cercato di coinvolgermi in una serie di liti e contrasti locali. Sono tutti nervosi, e le liti si moltiplicano.

L’asteroide annunciato, a quanto pare, ha sbagliato mira, ma aspetto a dirlo con certezza: potrebbe essere solo in ritardo. E, ciliegina sulla torta, sciame sismico ai campi Flegrei. Non per dire, ma vi ricordo che è uno dei vulcani più grandi al mondo e si ipotizza che sia stata una sua eruzione incredibili danni migliaia di anni fa. Visto che siamo pieni di canti dai balconi, propongo che una buona parte siano costituiti da ninna nanna per far sì che continui a dormire.

Mio marito continua a dire, con apparente rassegnazione, che è un anno bisestile, ma a me sembra piuttosto una dea (Gea, Madre Terra) molto incazzata.

In pratica ho avuto momenti di ansia pura. Visto che passo buona parte del mio tempo ad insegnare resilienza, felicità, e come gestire le esperienze difficili, ho avuto il pudore di sparire dai social e dedicarmi a meditazione e silenzio. Solitudine no: marito sempre in casa e gatti che, sentendo che ho qualcosa che non va, non mi mollano un attimo.

E le attività?
Abbiamo riprogrammato le serate del corso Gestire le esperienze difficili e il corso sull’I Ching, Volontà e Destino. Entrambe saranno come webinar e sono state aggiornate le date.

E mi mancano poche settimane per ultimare un paio di cose importanti… che vi racconterò appena sono pronte.

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La definizione di “ relazione di aiuto ” nasce nel 1951 quando Carl Rogers nel 1951 specificò che si tratta di " una relazione in cui almeno uno dei due protagonisti ha lo scopo di promuovere nell'altro la crescita, lo sviluppo, la maturità ed il raggiungimento di un modo di agire più adeguato e integrato ”. Carl Rogers è il fondatore del counseling . C’è spesso confusione tra relazione educativa e relazione di aiuto ma la confusione, a mio avviso, nasce in buona parte dal fatto che chi molto di quanto è stato scritto per argomentare le due tipologie di relazione nasce in ambito universitario e didattico, interessandosi più degli aspetti istituzionali che del lato pratico. Certamente chi educa aiuta, e chi aiuta educa , ma se ci riferiamo ad un contesto ben preciso, come quello dell’attività professionale quotidiana di un farmacista, ci sono alcune differenze molto specifiche. Ma in sostanza, serve davvero al farmacista conoscere le differenze? Il farmacista, in termini di comunicazione, svolge diversi ruoli e necessita di estrema flessibilità per passare da un ruolo all’altro o, meglio, per mettere in campo ogni volta le specifiche competenze che sono più utili. Per far meglio il proprio lavoro, o per affaticarsi meno nel farlo, è dunque utile conoscere e familiarizzare con i concetti basilari e le tecniche proprie di uno o dell’altro ruolo. Mi spiego meglio. Il farmacista vende . Non salute, ma prodotti. Le tecniche di vendita gli servono dunque per vendere meglio e anche per acquistare meglio, o saper controbattere ai venditori che incontra. Il farmacista consiglia . Il farmacista supporta il paziente e il medico per ottenere la massima adesione alle terapie. Il farmacista ha un importante ruolo sociale per migliorare salute e qualità di vita della popolazione. Le cose si complicano. Le tecniche di vendita non servono più, e in realtà non servono nemmeno quando il farmacista vuole passare dal puro atto di vendita alla più redditizia fidelizzazione del cliente. Ipotizziamo tre diverse situazioni, molto comuni nell’attività quotidiana. Il cliente presenta una prescrizione medica un po’ complessa e chiede aiuto per meglio comprendere e ricordare la posologia e la durata della terapia. In questo caso è ottimale far ricorso a tecniche di coaching , strumenti finalizzati al raggiungimento di uno specifico obiettivo. Il cliente ha un problema, non sa che fare, vuole suggerimenti e consigli, non sa neanche se andare dal medico o no. È preoccupato, ma confuso. È la classica situazione della relazione di aiuto. Il cliente ha un problema di salute. È sotto controllo medico, ma ha letto su qualche sito un po’ di tutto, sa che deve modificare il suo stile di vita o la sua alimentazione. Qui il farmacista passa al ruolo di educatore sanitario : chiarisce i dubbi, elimina le sciocchezze, fornisce suggerimenti. Ma quali sono le tecniche, le regole del gioco nei diversi ruoli? Un po’ di pazienza …
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