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Gestire le esperienze difficili

Un ciclo di 12 serate in collaborazione con PNL Evolution

Sono davvero felice di raccontarvi questo progetto in collaborazione con PNL evolution, scuola di PNL sistemica (programmazione neurolinguistica) affiliata all’università di Robert Dilts. In realtà mi sembra un po’ strano parlare di collaborazione con una scuola: la mia cooperazione è con Andrea Di Gregorio, titolare della scuola, Master Trainer PNL, membro della Global NLP Training & Consulting Community e della NLPU Academy of Trainers, e mio amico.
Conosco Andrea da molti anni, da quando sono stata sua studente per i certificati di PNL nella sua scuola, che allora si chiamava Lexis ed era in Italia. Tra un corso e l’altro ci siamo visti per anni.
Poi è nata PNL evolution a Lugano, con il conseguente trasferimento di Andrea, nel 2014. Per lui sono seguiti anni complicati: la nuova scuola, il cambio di città, il nuovo inizio. Per me la diagnosi di tumore, e tutte le conseguenze.

Ci siamo tenuti, ogni tanto, in contatto tramite FB. Ma eravamo decisamente impegnati.

Quest’anno, dopo la pubblicazione di Quattro passi in galleria, gli ho scritto e, come spesso accade con gli amici sinceri, è stato come esserci visti il giorno prima, e ne è scaturito il progetto di cui desidero raccontare.

Sono 12 serate, a Lugano, presso PNL evolution, dalle 19.00 alle 22.00, una volta al mese (escluso agosto).
Dodici serate ad offerta libera.
Dodici serate sulla gestione delle esperienze difficili, con un occhio di riguardo alla malattia grave.

C’è un filo conduttore: tecniche, modi, esercizi e trucchi per gestire esperienze difficili ed essere felici, per diventare più resilienti, per vivere meglio, per arredare quel tunnel di cui non si vede la fine, per ricostruire il proprio mondo andato in frantumi e renderlo più bello e funzionale.
Ogni incontro, però, è “finito in se stesso”: per comprenderlo non è necessario aver assistito all’incontro precedente e per trarne benefici non è necessario aspettare l’incontro successivo, o la fine del percorso.

Obiettivi
L’obiettivo principale è quello di ricostruire un mondo in frantumi rendendolo più bello e funzionale, attraverso la PNL e alcuni strumenti di crescita personale, e molti esercizi.
E, per raggiungere l’obiettivo, scopriremo come trovare risorse e come sviluppare resilienza e proattività.

A chi è rivolto
Il progetto è rivolto in particolare a chi affronta gravi malattie, come paziente, amico o familiare, o come terapeuta, ma è utile a chiunque desideri gestire momenti difficili.
Chi già conosce la PNL troverà diverse applicazioni pratiche, a chi non conosce la PNL verranno fornite le basi teoriche utili per gli esercizi e le conoscenze necessarie.

I singoli incontri
  1. Il mondo va in frantumi… e io ne costruisco uno migliore. Il significato profondo delle esperienze difficili e della frase “il mondo va in pezzi”. Come si costruisce un mondo nuovo e a cosa tendere
  2. Le vie dei canti per un nuovo mondoCreare il mondo attraverso il linguaggio. Le parole che si usano, la costruzione delle frasi, sono strettamente collegate a chi siamo e al nostro mondo. Con semplici spiegazioni di teoria e diversi esercizi vedremo come possiamo ricostruire un mondo migliore per noi anche solo modificando il modo di parlare.
  3. Il mio nuovo mondo utile e flessibile Aumentare la flessibilità è lo strumento migliore per la resilienza. Un’altra modalità di ricostruzione del nostro mondo, da usare in sinergia o in alternativa a quella già esaminata. Ora impariamo a rendere il mondo flessibile, ad accogliere e a comprendere ciò che siamo e ciò che accade.
  4. Come essere paziente proattivo Pazienti partecipi nella medicina sistemica. Troppo spesso il paziente viene visto, o vive se stesso, come soggetto passivo. Vedremo come sia possibile, nel pieno rispetto del ruolo del terapeuta, essere partecipe e proattivo ed esamineremo come le tecniche apprese possono servire in altre situazioni complesse.
  5. Costruire relazioni efficaci con i terapeuti Strumenti per interagire positivamente. In questo incontro impareremo a conoscere una tecnica per interagire efficacemente con gli altri da utilizzare anche per costruire relazioni positive con il terapeuta.
  6. Partecipare alla terapia Il paziente al centro. Ottenere il massimo dalla terapia prescritta è l’obiettivo del paziente, ma, spesso, ci sono ostacoli: compliance, dialogo col terapeuta, difficoltà a seguire le indicazioni. In questo incontro vedremo quali strumenti possiamo usare e come metterli in pratica.
  7. Relazioni interpersonali sane nei momenti difficili Le esperienze difficili cambiano le relazioni con le persone più vicine. Esaminiamo come e perché e come gestire la relazione. Un incontro dedicato a strumenti ed esercizi per migliorare le relazioni.
  8. Aiutare ed aiutarsi Trucchi di benessere quotidiano, strumenti per aiutarsi e per imparare a chiedere aiuto, esercizi per essere felici, anche nei momenti bui.
  9. Le nuove scoperte di neurofisiologia Il cervello, i tre cervelli e i mediatori della felicità. Attraverso le nuove ricerche scientifiche scopriamo altri strumenti per migliorare la qualità di vita e come utilizzarli.
  10. La difficoltà e la malattia come esperienza La gestione delle esperienze difficili. Il percorso e il significato del Viaggio dell’eroe, il più potente strumento di benessere e crescita personale.
  11. Il paziente e l’eroe Il viaggio dell’eroe: conquistare e lasciar andare. Ogni paziente compie un vero viaggio dell’eroe, che inizia con la diagnosi. Esamineremo in particolare i momenti di passaggio, sia dal punto di vista del paziente, e di cosa può fare, sia dal punto di vista di chi gli è vicino, e come comportarsi per aiutare.
  12. Quattro passi in galleria: ce la posso fare! Sintesi, conclusioni e buoni propositi. L’ultimo incontro riprende le tematiche del primo, chiudendo il percorso e aggiungendo alcuni strumenti ed esercizi
Potete trovare maggiori informazioni sul sito di PNL Evolution al link Gestire le esperienze difficili e un paio di settimane prima di ogni incontro troverete maggiori dettagli anche sui miei siti.

Che dite? Ci vediamo a Lugano?
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La comunicazione non verbale e paraverbale sono in diretto collegamento con il nostro inconscio. Così, conoscere almeno i primi rudimenti di comunicazione non verbale aiuta a conoscere meglio gli altri, interpretare il loro pensiero, comprendere i loro bisogni. Aggiungo, per chi ha già qualche conoscenza di programmazione neurolinguistica, che la postura, i movimenti, il tono di voce, contraddistinguono le tre tipologie: visivo, uditivo e cinestesico. Ciò che, invece, probabilmente tutti sappiamo, ma non ci soffermiamo mai a riflettere in merito, sono i collegamenti tra stato d’animo ed elementi di comunicazione non verbale, e come questi possano davvero aiutarci a vivere meglio. È importante ricordare che esiste un collegamento reciproco tra stato d’animo e non verbale . Mi spiego meglio. Qualunque sia la nostra postura abituale, quando siamo tristi o preoccupati la nostra prima, spesso inconscia, reazione è quella di abbassare le spalle, incassare la testa, abbassare i bordi delle labbra (una sorta di sorriso al contrario). Quando siamo allegri la nostra postura è esattamente l’opposto. E allora? Testa alta, sorriso stampato, spalle bene in fuori: credetemi, non risolve i problemi, ma cambia subito l’umore, e lo spirito con cui affrontare quello che non va. Analogamente: se siamo in uno stato d’animo d’ansia il respiro si fa più corto e affrettato, il tono di voce più acuto e le parole escono molto più in fretta. Uno sforzo volontario per respirare a pieni polmoni, modulare il tono di voce e parlare più lentamente … e l’ansia si attenua. Provare per credere!
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