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Felice 2024

È tempo dei consueti auguri, ma quest’anno sono un po’ ribelle.

È facile augurare felice anno nuovo, e spesso dietro le parole c’è anche l’intenzione di fare un augurio sincero. Sì, altre volte sono parole vuote, ma con le consuetudini succede così.

Però ora sto scrivendo, e le parole scritte hanno un altro valore, un altro peso.

Che vuol dire Felice 2024?

  • Ti auguro un anno felice, ogni mese e ogni giorno ricco di felicità. Non ha molto senso. Se vuoi quella felicità lì, quella sempre presente come un fiume sotterraneo, quella che fa capolino persino tra le lacrime, sappi che viene da dentro, ed è indipendente da ciò che accade. Augurarti quella felicità, se non l’hai già trovata, è come invitarti a una caccia al tesoro, ma richiede un po’ di impegno.

Quello che voglio augurarti, invece, è un anno meraviglioso.

  • Un anno di conquiste e soddisfazioni, con qualche botta di fortuna, un anno in cui amare te stesso, e magari scoprire il te stesso da amare.
  • Ti auguro un anno dolce, sereno come il sorgere del sole in una giornata limpida, un anno che scorre placido come il fiume, un anno che nutre, un anno ricco di amore.
  • Ti auguro di avere vicino amici veri, persone da amare e che ti amano. Alla peggio: adotta un gatto.
  • Ti auguro un anno di pace. Sì, vorrei che sparissero le guerre, ma ciò che ti auguro è quella pace interiore che ti permette di accogliere e accettare, te stesso e gli altri.
  • Ti auguro di raggiungere risultati, realizzare obiettivi, sapendo che i più grandi, e spesso complessi, sono quelli di crescita umana. Ti auguro di diventare la versione migliore di te stesso, e il resto vien da sé.
  • Ti auguro umanità e consapevolezza, e di contribuire ad un mondo migliore.
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Se due individui sono sempre d'accordo su tutto, vi posso assicurare che uno dei due pensa per entrambi. - Sigmund Freud.
Autore: Carla Fiorentini 19 gennaio 2025
La comunicazione non verbale e paraverbale sono in diretto collegamento con il nostro inconscio. Così, conoscere almeno i primi rudimenti di comunicazione non verbale aiuta a conoscere meglio gli altri, interpretare il loro pensiero, comprendere i loro bisogni. Aggiungo, per chi ha già qualche conoscenza di programmazione neurolinguistica, che la postura, i movimenti, il tono di voce, contraddistinguono le tre tipologie: visivo, uditivo e cinestesico. Ciò che, invece, probabilmente tutti sappiamo, ma non ci soffermiamo mai a riflettere in merito, sono i collegamenti tra stato d’animo ed elementi di comunicazione non verbale, e come questi possano davvero aiutarci a vivere meglio. È importante ricordare che esiste un collegamento reciproco tra stato d’animo e non verbale . Mi spiego meglio. Qualunque sia la nostra postura abituale, quando siamo tristi o preoccupati la nostra prima, spesso inconscia, reazione è quella di abbassare le spalle, incassare la testa, abbassare i bordi delle labbra (una sorta di sorriso al contrario). Quando siamo allegri la nostra postura è esattamente l’opposto. E allora? Testa alta, sorriso stampato, spalle bene in fuori: credetemi, non risolve i problemi, ma cambia subito l’umore, e lo spirito con cui affrontare quello che non va. Analogamente: se siamo in uno stato d’animo d’ansia il respiro si fa più corto e affrettato, il tono di voce più acuto e le parole escono molto più in fretta. Uno sforzo volontario per respirare a pieni polmoni, modulare il tono di voce e parlare più lentamente … e l’ansia si attenua. Provare per credere!
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