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Metafore contadine

Utilizzo del linguaggio metaforico

Storia
Marco Motta, 82 anni, contadino. 
Chiaramente cinestesico, ha problemi di artrite e ha l’ulcera. 
Nonostante l’età, continua a lavorare nei campi e mangia come se avesse ancora 30 anni. 
La figlia vi ha detto che non segue le terapie che gli avete prescritto mesi fa.
Domande
Non preoccupatevi minimamente del significato clinico – diagnostico di ciò che viene detto!! Si tratta di un esempio che, dal punto di vista medico, è totalmente assurdo. 
  • Basandovi sulle caratteristiche specificate, usando un linguaggio metaforico convincetelo a vivere in maniera più consona alla sua età e a prendere regolarmente i farmaci prescritti.
Risposta
Basandovi sulle caratteristiche specificate, usando un linguaggio metaforico convincetelo a vivere in maniera più consona alla sua età e a prendere regolarmente i farmaci prescritti.
Parametri 
  • Contadino, cinestesico, non segue le terapie
Ipotesi
  • Ma lei chiederebbe ad una pianta di mele che ha 30 anni di dare gli stessi frutti che dava a 7-8 anni? C’è un tempo per ogni cosa. E c’è una stagione per la semina, e una per il raccolto. 
  • E poi si ricordi che le cure vanno fatte al momento giusto e nei tempi giusti. Se pota gli alberi nel momento sbagliato, perde il raccolto. E se deve dare il verde rame alla vite per due volte e lo dà una volta sola, la pianta si ammala!


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La comunicazione non verbale e paraverbale sono in diretto collegamento con il nostro inconscio. Così, conoscere almeno i primi rudimenti di comunicazione non verbale aiuta a conoscere meglio gli altri, interpretare il loro pensiero, comprendere i loro bisogni. Aggiungo, per chi ha già qualche conoscenza di programmazione neurolinguistica, che la postura, i movimenti, il tono di voce, contraddistinguono le tre tipologie: visivo, uditivo e cinestesico. Ciò che, invece, probabilmente tutti sappiamo, ma non ci soffermiamo mai a riflettere in merito, sono i collegamenti tra stato d’animo ed elementi di comunicazione non verbale, e come questi possano davvero aiutarci a vivere meglio. È importante ricordare che esiste un collegamento reciproco tra stato d’animo e non verbale . Mi spiego meglio. Qualunque sia la nostra postura abituale, quando siamo tristi o preoccupati la nostra prima, spesso inconscia, reazione è quella di abbassare le spalle, incassare la testa, abbassare i bordi delle labbra (una sorta di sorriso al contrario). Quando siamo allegri la nostra postura è esattamente l’opposto. E allora? Testa alta, sorriso stampato, spalle bene in fuori: credetemi, non risolve i problemi, ma cambia subito l’umore, e lo spirito con cui affrontare quello che non va. Analogamente: se siamo in uno stato d’animo d’ansia il respiro si fa più corto e affrettato, il tono di voce più acuto e le parole escono molto più in fretta. Uno sforzo volontario per respirare a pieni polmoni, modulare il tono di voce e parlare più lentamente … e l’ansia si attenua. Provare per credere!
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